L'amianto o asbesto è  una roccia minerale di  silicato di  magnesio, ferro, calcio e  sodio, a   struttura finemente   fibrosa  che  presenta particolari      caratteristiche      di resistenza  al   fuoco  e  al  calore. L’amianto  è  presente  in  natura, unito  ad   altri  materiali, e   viene estratto   da   cave e  miniere  per frantumazione della roccia madre. È composto da due grandi gruppi:   il  crisolito  o  amianto   bianco   o serpentino   e  gli  anfiboli  a  fibre rettilinee (i più noti sono l'amosite    o amianto grigio e la crocidolite o amianto blu).

La struttura fibrosa rende l'amianto un materiale:
•    indistruttibile;
•    resistente al calore e al fuoco;
•    resistente agli agenti biologici;
•    molto flessibile;
•    notevole resistenza meccanica;
•    friabile;
•    dotato di capacità fonoassorbenti e termoisolanti.

Per dare un esempio dell'estrema finezza delle fibre di amianto basti pensare che in un centimetro lineare si possono affiancare 250 capelli umani, 500 fibre  di lana, 1300 fibre di nylon e 335.000 fibre di amianto.

È proprio  questa   caratteristica  che  rende  le   fibre  di amianto   potenzialmente pericolose  e  che  ha portato a tutta una serie di normative specifiche, relative alla produzione, all'impiego e allo smaltimento dell'amianto.

L'amianto,  legato  a  matrici  resistenti  e  stabili  costituisce  i  materiali cosiddetti compatti (es: il cemento-amianto o eternit); legato con matrici non compatte, come ad esempio nel materiale spruzzato, costituisce amianto friabile. Per definizione un materiale contenente amianto è friabile se può essere ridotto in polvere con la sola pressione delle  dita, compatto se   è  necessario  usare  strumenti meccanici   per ridurlo in polvere.